budino

Budino di Santa Chiara d’Assisi

Carissimi Amici ed affezionati Lettori ben ritrovati. Per questo nuovo appuntamento storico-gastronomico, incentrato sui festeggiamenti che ogni anno l’11 Agosto in Assisi rendono omaggio a Santa Chiara, ho il piacere di proporvi una ricetta che riconduce all’antica tradizione conventuale di San Damiano: il budino di Santa Chiara.

La preparazione che segue, fa assoluto riferimento ad un importante episodio miracoloso che un tempo ebbe luogo tra le suggestive mura del piccolo Convento assisiate, più probabilmente dopo il 1224, quando poi la salute di santa Chiara d’Assisi fu compromessa dall’infermità corporale che l’accompagnò per i restanti 29 anni della sua vita.

Il Miracolo di Santa Chiara di Assisi
Appendice VI – Un altro Miracolo

Anche in un altro tempo, nel periodo in cui la beata Chiara era inferma per la stessa malattia, un Cardinale, malato gravemente per una malattia ai piedi, tanto che non li poteva in nessun modo poggiare a terra, si fece portare presso santa Chiara, per devozione, con la speranza di riacquistare la sanità del corpo. Quando dunque fu trasportato da quattro domestici al monastero alla presenza di santa Chiara, egli cominciò a chiedere con insistenza alla santa di intercedere con speciali preghiere presso il Signore; e asseriva e prometteva che dopo la sua preghiera sarebbe rimasto contento della infermità o della salute per la provvidenza del cielo.

Chiara, compassionevole come era, si pose lì a pregare. Compiuta la preghiera, la beata Chiara fu richiesta quasi con forza dal Cardinale di porgergli un pochetto di budino, e lei, con benevolenza, glielo porse con un cucchiaio. Appena gustato, il suo fisico subito rinvigorì, per l’interventi di Dio e le preghiere di Chiara, così tanto che rifiutato l’aiuto dei domestici, da se steso totalmente sano e gioioso si rimise in piedi, e di seguito non sentì nessun segno postumo della malattia.

preghiera

Testo tratto da: Santa Chiara d’Assisi sotto processo, lettura storico-spirituale degli Atti di canonizzazione a cura di Padre Giovanni Boccali. Ed. Porziuncola a.d. 2003

Ingredienti del Budino di Santa Chiara d’Assisi

300 grammi di pane raffermo,
3 uova fresche,
400 ml. di latte,
150 grammi di miele millefiori.

Procedimento:

Accendete il forno e lasciatelo preriscaldare a 180°, poi spezzettate delicatamente il pane, avendo cura di lasciare la crosta, ora in un pentolino, fate intiepidire il latte a cui aggiungerete il pane raffermo, in modo che questo raggiunga la giusta morbidezza. In una terrina mettere le uova ed una parte di miele e con la frusta a filo lavorate energicamente gli ingredienti, fino ad ottenere un impasto spumoso e compatto, ora, aggiungete a questo il pane ormai morbido e lavorate nuovamente il composto, fino a renderlo omogeneo.

Ora versate la crema ottenuta negli appositi stampini di coccio e posizionateli all’interno di una teglia a cui aggiungerete un bicchiere pieno d’acqua e lasciate cuocere per 20 minuti. Terminata la cottura, sfornate i budini e lasciateli raffreddare a temperatura ambiente, intanto in un pentolino versate il restante miele e fatelo scaldare per pochi minuti su fuoco dolce, avendo l’accortezza di mescolarlo delicatamente con un cucchiaio di legno.

Lo sciroppo di miele sarà pronto quando avrà raggiunto un colore ambrato unito ad una consistenza piuttosto densa. In fine servite i budini a cui aggiungerete lo sciroppo di miele, il quale sarà utile per guarnire, ma soprattutto per conferire particolare aroma e dolcezza a questa semplice ricetta, volutamente ispirata alla mirabile vita di Santa Chiara di Assisi.

Ora un breve approfondimento storico riguardo gli aneddoti e le antiche origini del Budino.

Una qualche forma di budino dolce sembrerebbe risalire all’antica Roma, come testimoniano alcune “creme” di Apicio, realizzate con uova, miele, latte e farina. Nella cultura Classica gli alimenti a base di uova e farina erano considerati molto ricostituenti e salutari, così le preparazioni di consistenza morbida arricchite con il miele divennero particolarmente celebri nella Cucina Medievale di Corte, come espressamente riportato in “De Honesta Voluptate” di Platina scritto nell’anno 1474.

Curiosamente il termine budino non sarebbe stato coniato per riferirsi ad una ricetta dolce, ma bensì ad una preparazione salata, infatti il termine francese “boudin” proveniente dal latino volgare “botellinus” era sovente usato per indicare il budello della salsiccia. A differenza di un tempo delle poche tipologie di budini conosciute, ad oggi fanno parte di questa categoria dolciaria per eccellenza: bavaresi, creme caramel, creme in tazza e panne cotte.

Come sempre, buon appetito e al mese prossimo.

Settembre 1st, 2020

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